Teatro della Limonaia
23, 24, 25 settembre ore 20.30
TOM À LA FERME – TOM ALLA FATTORIA
di Michel Marc Bouchard
scene, luci, costumi e regia Dimitri Milopulos
con (in ordine di entrata) Olmo De Martino, Giulia Weber, Gabriele Giaffreda, Sonia Remorini
traduzione Francesca Moccagatta
coreografie Giuseppe Iacoi
assistente alla regia Rebecca Corsini
produzione Intercity
prima assoluta in italiano
Perdere improvvisamente qualcuno, è un filo che si spezza. Quel legame che ci teneva insieme all’altro, a colui che non c’è più. I bordi sfilacciati della vita di Tom e quelli della madre e del fratello del defunto, cercano per istinto, per sopravvivere, di ricollegarsi a qualcos’altro, a un altro capo di un filo sfilacciato. Chiunque. Qualsiasi cosa. L’altro diventa almeno in parte sinonimo di colui che non c’è più; un fratello, un figlio, un amante. Per Tom, in lutto, in cerca di riferimenti, le menzogne diventano verità e le botte carezze.
Dopo la morte improvvisa del suo primo amore, Tom si reca in campagna presso la famiglia dei suoceri che non conosce, alla ricerca di conforto e di punti di riferimento. Sullo sfondo di una natura austera, questo neofita della vita viene proiettato in una storia in cui gli equivalenti non sono altro che declinazioni di menzogne.
L’amante, il compagno, il figlio, il fratello, questo morto senza nome, in eredità non ha lasciato altro che una favola intessuta di false verità che, a quanto dicono i suoi diari di ragazzo, gli erano necessarie per sopravvivere perché un giorno, in quella stessa campagna, un giovane uomo ha distrutto la vita di un altro giovane uomo che ne amava un altro. Come in una tragedia antica, anni dopo, quel dramma riafferra il destino innocente di Tom.
L’adolescenza è un periodo della vita caratterizzato dall’evoluzione individuale della personalità infantile verso la personalità adulta. Sboccia con la maturità sessuale e termina con la maturità sociale. Ed è in questo stadio determinante dell’esistenza che i diktat della normalità provocano i più grandi disastri su coloro che ne sono ai margini.
Ogni giorno, dei giovani omosessuali vengono aggrediti nei cortili delle scuole, in casa, mentre fanno sport, in città come in campagna. Ogni giorno, vittime offese, ostracizzate, violentate, schernite, umiliate, ferite, picchiate, vessate, insozzate, isolate, sbeffeggiate. Alcuni riescono a farcela, altri no. Alcuni diventano mistificatori della loro stessa vita, altri diventano animali da circo.
Il disprezzo contro gli omosessuali non è un soggetto obsoleto come alcuni vogliono credere, soprattutto quelli che si sono stancati di sentirne parlare o che credono, come per tutto il resto, che se i media ne parlano vuol dire che c’è qualcuno che se ne sta già occupando.
Ho cercato a lungo dei finali lieti ma le opere riconciliatrici ci deresponsabilizzano rispetto alle soluzioni e ai conflitti. Sono fatte di morali da consumare subito.
Provo con questa frase:
Ascoltare la sofferenza amorosa, possiamo farlo tutti, almeno un po’, qualcosa, ogni giorno.
Prima di imparare ad amare, gli omosessuali imparano a mentire.
Siamo dei mitomani coraggiosi.
Michel Marc Bouchard
Michel Marc Bouchard, autore di teatro e di cinema canadese del Québec. Dal suo debutto come drammaturgo (Les porteurs d’eau, 1981) ha scritto più di 20 opere teatrali che sono state tradotte e rappresentate in tutto il mondo: storie complesse e drammatiche che scandagliano in profondità l’animo umano e il mondo familiare, chiuso, crudele e fatto di legami soffocanti. Fra le sue opere più importanti; Les feluettes ou la répétition d’un drame romantique, Les muses orphelines, Le chemin des passes dangereuses, Le peintre des madones ou la naisance d’un tableau, Les manuscrits du déluge, Des yeux de verre, Tom à la ferme, Christine, la reine-garçon.
Dimitri Milopulos, regista, scenografo, costumista, autore, attore, grafico. Nel 1988 crea insieme a Barbara Nativi e altri collaboratori il Teatro della Limonaia e il Festival Intercity di cui è direttore artistico dal 2005. Dirige – oltre ai propri – testi di Sarah Kane, Oscar Wilde, Virginie Thirion, Michel Tremblay, David Ireland, Barbara Nativi, Arkàs, Dimitri Dimitriadis, Wajdi Mouawad, Drusilla Foer, Daphne Du Maurier e firma le scene di più di 60 produzioni su testi di autori come Sarah Kane, Jon Fosse, Jean-Luc Lagarce, Sergi Belbel, Barbara Nativi, Michel Tremblay, Martin Crimp, Michel Marc Bouchard, Oscar Wilde.