Foyer del Teatro della Limonaia
Intercity
13 settembre – 20 ottobre
TEATRO ANGLOFONO NEL FESTIVAL INTERCITY
mostra fotografica
un percorso fotografico dei momenti più significativi del teatro anglofono nel Festival Intercity.
Sin dalla prima edizione nel 1988, dedicata a New York, la lingua inglese ha avuto un ruolo predominante nelle scelte artistiche e/o geografiche del Festival Intercity. Soprattutto dopo il memorabile incontro con il teatro londinese nel 1997, attraverso il quale abbiamo avuto la fortuna di incontrare e di introdurre per la prima volta in Italia quelli che poi sono stati nominati “I nuovi arrabbiati” della nuova drammaturgia britannica (Sarah Kane, Martin Crimp, Mark Ravenhill, Philip Ridley, Patrick Marber solo per citarne alcuni) il nostro modo di vedere il teatro contemporaneo ha cambiato totalmente punto di vista, perché, così come era successo qualche anno prima con l’incontro con il Quebec, abbiamo realizzato che un modo diverso di fare teatro era possibile. Da allora il nostro rapporto con il teatro anglofono ha prodotto notevoli sinergie; sia nelle scelte del Festival Intercity, sia in quelle di Intercity Winter, sia in quelle di Intercity Connections. Questo fatto ha avuto un’ulteriore conferma nel 2023 con il bellissimo incontro con il teatro irlandese che quest’anno sta facendo un passo ulteriore. Quindi la scelta di ripercorrere questo nostro pluriennale incontro attraverso una mostra fotografica come testimonianza di molti momenti importanti che lo hanno caratterizzato, trova spazio nella progettazione di Intercity in modo naturale e armonioso.
BLASTED di Sarah Kane, ONE MAN di e con Steven Berkoff, SHOPPING AND FUCKING di Mark Ravenhill, AFTER JULIET di Sharman Macdonald, FAME – CRAVE di Sarah Kane, ALIAS GODOT di Brendan Gall, BIGGER THAN JESUS di Rick Miller e Daniel Brooks, LA NUOVA TONACA DI DIO – GOD’S NEW FROCK di Jo Clifford, I, MALVOLIO di e con Tim Crouch, END OF DESIRE di David Ireland, 4:48 PSICOSI di Sarah Kane, CONVERSATIONS AFTER SEX di Mark O’Halloran, SILENT di e con Pat Kinevane
