Teatro della limonaia
19 ottobre ore 20.30
causa emergenza Covid-19 i posti sono limitati – è consigliata la prenotazione
Intercity/il Lavoratorio
BESTIE
di Federigo Tozzi
a cura di Andrea Macaluso
con Alessandro Baldinotti e Giusi Merli
suono Marco Mantovani
foto Ilaria Costanzo
studio – mise en espace, prima assoluta
Prima tappa della fulminea stagione narrativa di Federigo Tozzi, Bestie è un’opera misteriosa e a tratti indecifrabile. Una raccolta di brevissimi racconti a metà fra prosa e poesia, aforismi, squarci, che costituiscono una sorta di frammentario viaggio interiore nelle inquietudini del grande scrittore.
Bestie. Perché in ogni racconto c’è sempre una bestia che appare, spesso inaspettatamente. Quasi una rivelazione, spesso sgradevole e feroce, che spiazza e che fa rabbrividire.
Bestie. Perché in questo singolare bestiario moderno si arriva a condensare, per via di una serie di visioni, allucinazioni, tutto il peso insopportabile che un mondo ostile e violento assume per l’io narrante, un’anima “senza amicizie, ingannata tutte le volte che ha chiesto d’esser conosciuta”.
La sfida è di fare di questa parola così intima e personale, pensata come una confessione, una possibile partitura scenica per voci recitanti. Entrare in contatto con l’intimità del poeta. Provare a “dire”, preservando l’ineffabile.
Federigo Tozzi (Siena 1883 – Roma 1920) per lungo tempo misconosciuto è oggi considerato uno dei più importanti narratori italiani del Novecento. Autodidatta, è prima giornalista e poi romanziere: Con gli occhi chiusi, Tre croci, Il podere, le sue opere più famose. Muore a soli 37 anni a causa di una polmonite.
Andrea Macaluso, si diploma presso la Scuola di teatro di Bologna. Lavora come attore, tra gli altri, con Josè S. Sinisterra, Socìetas Raffaello Sanzio, Claudio Longhi, Giuliana Musso, Massimo Verdastro, Gabriele Lavia. Si dedica anche alla regia e alla drammaturgia, come ne Le fiabe di Andersen o Il deserto dei Tartari prodotti dal Teatro della Toscana o in Pinocchi. Nel 2016 fonda a Firenze “Il Lavoratorio”, spazio culturale dedicato alle arti performative.