Teatro della Limonaia – 13 ottobre 2016 ore 22
Progetto Interregionale 2016
AI WEIWEI: L’ARRESTO & L’UNIVERSO – UNO STUDIO
a cura di Edoardo Zucchetti – con Alessio Martinoli – traduzioni Carolina Pezzini
In occasione della mostra Ai Weiwei. Libero (Firenze, 23 settembre 2016 – 22 gennaio 2017)
Ai Weiwei: artista – architetto – fotografo – blogger – scultore – dissidente – attivista politico – cinese. Frequentatore della Factory di Andy Warhol, figlio di un poeta anarchico cinese, cittadino del mondo, oppositore del regime, arrestato illegalmente in Cina nel 2011 e detenuto per 81 giorni con ritiro del passaporto per aver manifestato liberamente al mondo le sue idee politiche e sociali attraverso l’arte, la cultura e internet. Fu lui che alla fine dei giorni di prigionia decise di raccontare ad un giornalista inglese la sua esperienza di prigioniero politico e sempre sua fu l’idea di portare in teatro questa storia di contraddizioni del suo amato e odiato paese asiatico. Da lì nacque #aiww: The Arrest of Ai Weiwei di Howard Brenton. Un testo duro e provocatorio, come provocatorie sono le sue esperienze, la sua arte, le interviste ed i saggi a lui dedicati. Materiali selezionati durante un lungo periodo di residenza al Teatro della Limonaia da Edoardo Zucchetti, ed in parte tradotti da Carolina Pezzini per realizzare uno studio \ performance dedicata ad Ai Weiwei interpretata da Alessio Martinoli.
Come Ai Weiwei fa della propaganda uno strumento d’arte, noi, sfrutteremo il teatro, con l’ausilio di letture, come luogo di narrazione della storia di uno degli artisti viventi più prolifici, conosciuti e discussi al mondo. Con la voce di Alessio Martinoli e le numerose documentazioni raccolte, vi racconteremo L’arresto & l’universo di Ai Weiwei. Dai primi anni passati in esilio con la famiglia nel deserto del Gobi, al decennio vissuto a New York, il ritorno in Cina, i primi anni di sperimentazioni, le prime contestazioni, il boicottaggio delle Olimpiadi cinesi del 2008, la scoperta e la sperimentazione del Web come mezzo di comunicazione artistica e sociale, l’arresto, la detenzione, le torture, la libertà vigilata ed il ritiro del passaporto. Le ospitalità nelle gallerie di tutto il mondo, i film indipendenti, lo studio nei sotterranei di Berlino e le numerose esibizioni a Londra, l’arrivo alla Royal Accademy, il viaggio tra i migranti di Lesbo ed infine lo sbarco dei gommoni sulla facciata di Palazzo Strozzi.
Edoardo Zucchetti
Edoardo Zucchetti, regista fiorentino, vive fra Firenze, Londra e Springfeald in Missouri. Laureato alla Facoltà di Lettere e Filosofia, Pro.Ge.A.S. di Prato. Coinvolto dai docenti, Megale & Ferrone, muove i primi passi nella compagnia universitaria guidata da Cristina Pezzoli. Negli anni da studente collabora con Maggio Musicale Fiorentino e Napoli Teatro Festival Italia. Dal 2009 si dedica ad un forsennato apprendistato di regia d’Opera, Prosa e Cinema, lavorando in tutta Europa con Franco Zeffirelli, Marco Gandini, Pier’Alli, Pierluigi Pizzi, Jonathan Miller e Terry Gilliam per l’opera lirica, Daniele Salvo, Maurizio Panici, Roberto Valerio e Angelo Savelli per la prosa, Pupi Avati, Stefano Lorenzi e Ron Howard per il cinema. Dal 2015 si dedica esclusivamente all’attività di regista di Opera, Prosa & Documentari. Curando per l’Opera con un Galà Lirico & Le Nozze di Figaro per la Springfeald Regional Opera Missouri, Lo Specchio Magico del M° Fabio Vacchi al Festival del Maggio Musicale, The Bear di W.Walton & A Hand of Bridge di S.Barber per il Festival della Valle d’Itria. Per la prosa mette in scena: Aristofane Utopia, Girotondo, Presunzione e grazie alla lungimiranza del 28° Intercity Festival il testo inglese Bitch Boxer ripreso poi nell’Arena Amici Miei del Nelson Mandela Forum.