Teatro della Limonaia – 12, 13, 14 ottobre ore 21
Intercity/Teatro delle Donne
WASTED
di Kate Tempest – regia Edoardo Zucchetti – con Francesca Sarteanesi, Cristiano Dessì, Lorenzo Terenzi – traduzione Gian Maria Cervo – assistente di produzione Carolina Pezzini – fotografo Marco Borrelli
Prima nazionale
Quando vivevo a Londra, passavo spesso dalle rive del Tamigi per mangiare un burrito messicano guardando ammirato gli skater sotto gli anfratti di south bank. Finito il burrito andavo a lavarmi le mani nei bagni del vicinissimo National Theatre, il caffè al bancone era tradizione. Succedeva almeno una volta alla settimana, perché quello è un luogo singolare, in cui arte e strada si incontrano nella magia del teatro. Il National Theatre, voluto da Sir. Laurence Olivier è un inconfondibile esempio di architettura brutalista. Uno sguaiato cubo di cemento armato, incredibilmente vivo e pulsante di energia. All’esterno, colori, bar, palchi popup; all’interno, palcoscenici, ristoranti, caffè, divani su cui riposare e lavorare. Infine il bookshop, 100 mq zeppi di testi teatrali, film e ninnoli per turisti. Testi riposti in una libreria lunga venti metri, alta uno e mezzo, dove si trovano autori da tutto il mondo. Per l’Italia ci sono: Goldoni, Pirandello, Fo, Eduardo, Cerasoli , Massini etc.. In quella libreria colorata, per la prima volta notai la popolarità di una giovane autrice inglese: Kate Tempest. Precoce drammaturga, poeta e cantante, rapper, autrice di numerosi successi internazionali, un’artista portavoce della sua generazione, della sua realtà, della nostra perché ovunque descrive una realtà che ci riguarda. Wasted descrive una generazione ma è una storia sulla vita, sull’amore, sulla perdita di sé, sull’avere trent’anni e non avere niente, sulle amicizie, sulle droghe, su di Noi. Una storia ambientata nei sobborghi di Londra. Una Londra che spesso neanche i londinesi conoscono: magazzini abbandonati, case popolari con volpi che razzolano nella spazzatura, piscio agli angoli dei kebab sempre aperti, sempre attivi come gli spacciatori di ketamina che scorrazzano in bicicletta per le strade grigie di quartieri senza sogni. Qui, tre giovani non più giovani, amici, fratelli, uniti da una morte, si ritrovano tra una canna e l’altra a ricordare gli anni d’oro della loro gioventù e, incapaci di vivere il presente, si confrontano, si confessano nel tentativo di reagire al pensiero annebbiato di un futuro migliore, lontano dalla routine quotidiana di quella vita che non hanno mai scelto. Il ritratto di una generazione, senza punti di riferimento, in bilico tra paura e incertezza in Inghilterra come in Italia come ovunque, forse, in occidente. Una storia da raccontare, azione e reazione a un’apatia da cui siamo circondati, soffocati, ciechi perché assuefatti da droghe sintetiche e digitali, sconfitti dal dolore acuto per le scelte che non riusciamo a prendere e non prenderemo.
Edoardo Zucchetti
Kate Tempest, è una poetessa, romanziera, artista musicale e drammaturga inglese, nata il 22 dicembre del 1985, prima di cinque fratelli. A 16 anni si è esibita per la prima volta in un piccolo negozio hip-hop di nome Deal Real in Carnaby Street. Nel 2010 realizza il suo album di debutto “Broken Herd” e collabora con artisti quali Bastille, The King Blues, Damien Dempsey, Pink Punk e Landslide. Kate ha condotto laboratori nelle scuole, college e gruppi giovanili in tutto il Regno Unito e a Yale è stata insegnante di scrittura creativa. Nel 2013 scrive il suo primo libro di poesie “Everything speaks in its own way” e nel 2014 pubblica la collezione di poesie “Hold your own”, grande successo critico e commerciale. Ha scritto poesie per la Royal Shakespeare Company, Barnado’s, Channel 4 e BBC. Nel 2016 esce l’album “Let them eat chaos” nominato per il Mercury Prize nel 2017. E’ stata nominata per il “Best British Female Solo Performer” nel 2018 ai Brit Award.
Edoardo Zucchetti. Regista, nato nel 1986 a Firenze. Si Laurea nel 2008 alla Facoltà di Lettere e Filosofia, Pro.Ge.A.S di Prato dove fonda, con altri studenti la compagnia teatrale universitaria guidata al tempo da Cristina Pezzoli. Nel 2009 inizia l’apprendistato di regia, fra Italia e Gran Bretagna, come assistente di Franco Zeffirelli, Marco Gandini, Pier’Alli, Pierluigi Pizzi, Jonathan Miller e Terry Gilliam per l’opera lirica, Daniele Salvo, Maurizio Panici, Roberto Valerio e Angelo Savelli per la prosa, Pupi Avati, Stefano Lorenzi, Ron Howard, Michael Bay per il cinema. Dal 2015 debutta come regista di prosa: Aristofane # Utopia, Girotondo, Presunzione, Bitch Boxer, La libertà di chiamarsi Madiba, seguono regie di opera lirica: Opening Season Gala e Le Nozze di Figaro per la Springfeald Regional Opera in Missouri – USA, Lo specchio magico al Festival del Maggio Musicale Fiorentino, A head of bridge e The bear al Festival della Valle d’Itria, Orfeo & Euridice, My fair lady per The New Generation Festival. I prossimi progetti saranno: Patti in Florence, film documentario sulla cantante americana e Migrazioni Project 2050, studio multi disciplinare sui flussi delle migrazioni umane.